Percorso naturalistico che conduce al nuraghe Majori.
Il Nuraghe Majori è circondato da un fitto bosco misto di quercia da sughero, roverella, leccio, frassino, ontano, alaterno, fillirea e da un sottobosco ricco di pungitopo. La società Balares ha realizzato cartelli esplicativi di sughero e legno con il nome scientifico delle piante, in volgare, in inglese, francese, tedesco, spagnolo e gallurese.
La novità da inserire per l’anno 2016 riguarda la realizzazione dei cartelli per i fiori spontanei utilizzando un nuovo materiale, l’argilla locale.
Lo scopo del laboratorio è quello di mettere in relazione il legame tra uomo e natura in epoca nuragica, con la relativa conoscenza delle proprietà terapeutiche delle piante e per gli anni successivi si vuole mettere l’accento su un aspetto più scientifico e cioè sull’utilizzo delle stesse nella vita quotidiana delle comunità preistoriche, supportato dai dati paleobotanici degli scavi archeologici più recenti.
Lo scopo è di mettere in risalto la mole di informazioni che i dati paleobotanici stanno offrendo all’archeologia.
Il programma comprende:
- Lezioni teoriche per fornire le conoscenze relative alle piante della macchia mediterranea e delle essenze arboree in generale, mettere in risalto le peculiarità, gli adattamenti e gli utilizzi nella cultura popolare. Si inizia con la descrizione della piantina, si prosegue poi con l’habitat, quindi la diffusione e la fenologia, per poi parlare delle proprietà officinali ed infine delle note etnobotaniche.
- Lezioni pratiche dove i ragazzi, con l’aiuto di un quaderno didattico, riconosceranno le piante presenti nel percorso naturalistico adiacente al nuraghe e le proprie caratteristiche, gli utilizzi antichi e moderni; proprietà officinali, curative, ornamentali. Il tutto è finalizzato a stimolare nei ragazzi il rispetto nei confronti della natura, sensibilizzarli sulle tematiche ambientali, incoraggiare la capacità di lettura del territorio e dell’ambiente.
La società Balares ha arricchito il laboratorio con una variante denominata “Percorso tra i profumi dell’isola” pensato per gli ospiti non vedenti che visitano numerosi il sito archeologico e apprezzano il sentiero naturalistico.
Le specie vegetali piantate contengono una o più sostanze che possono essere utilizzate per scopi terapeutici e la Balares propone una visita guidata naturalistica finalizzata alla spiegazione delle proprietà, ad esempio:
Arbutus Unedo – Corbezzolo – Lioni: le foglie vengono usate per il decotto, sono astringenti e diuretiche; i fiori fanno aumentare la traspirazione mentre i frutti sono utilizzati per curare le diarree.
Myrtus Communis – Mirto – Multa: le foglie in infuso stimolano la digestione e aiutano nei casi di affezione respiratoria grazie alle proprietà balsamiche.
Pistacia Lentiscus – Lentisco – Chessa: in decotto le foglie sono utili come disinfettante, le radici si utilizzavano contro la scabbia e altre infezioni della pelle.
Ilex aquifolium – Agrifoglio – Caracutu: con la corteccia si fa un decotto utile per abbassare la febbre, le radici hanno un’azione diuretica, le foglie sono efficaci in infuso contro bronchiti croniche e raffreddori.
Juniperus oxycedrus – Ginepro – Nibbaru: le bacche che contengono un olio essenziale aromatico, vengono usate per insaporire le carni, con le foglie si prepara un decotto contro eczemi ed herpes della pelle e l’uso esterno lenisce i dolori delle piaghe e dei reumatismi.
Lavandula stoechas – Lavanda selvatica – Alcummissu: con le cime fiorite si preparano infusi contro il mal di testa e gli attacchi d’asma, i fiori ristabiliscono la funzionalità del cuore e calmano gli stati d’ansia, nausea e nervosismo. Gli infusi per uso esterno sono utili contro i parassiti della pelle e l’alopecia quando vengono uniti all’aceto. La lavanda ha un potere cicatrizzante.
Malva sylvestris – Malva – Palmuccia: ottimo emolliente, calmante e lassativo; le foglie e i fiori in infuso o sciroppo calmano le infiammazioni delle vie digerenti, respiratorie e urinarie.
Rosmarinus officinalis – Rosmarino – Romasinu: le foglie vengono usate in cucina per aromatizzare carni e verdure;gli infusi sono ottimi per lenire languori e stati depressivi, per alleviare malesseri dovuti a febbri influenzali. Si fa un’essenza per le emicranie e le digestioni difficili e si preparano decotti per rinforzare persone gracili e anziane.
Rubus ulmifolius – Rovo – Lama: le radici in decotto hanno un’azione antireumatica ed astringente.
Smilax aspera – Smilace – Tettu: le radici preparate in decotto hanno proprietà diuretiche e sudorifere.
Thymus herba – barona – Timo – Alba barona: si utilizza in cucina e con la radice si prepara un infuso o sciroppo contro i problemi gastrici.
Allium triquetrum – Aglio selvatico – Sambula: viene usato crudo come depurativo.
Asparagus acutifolius – Asparago selvatico – Sparau: le radici in infuso o decotto hanno proprietà diuretiche.
Asphodelus aestivus – Asfodelo – Tarabucciulu: ottima contro i geloni,la radice pulita e riscaldata si strofina sugli arrossamenti sino a farli seccare.
Ferula communis – Ferola – Ferula: dalle foglie si raccoglie del lattice che rappreso dà la gommaresina che ha una buona azione antireumatica.
Verbascum creticum – Verbasco – Trivocia: le foglie fatte bollire nel latte hanno un potere cicatrizzante, i fiori sempre in decotto sono utili contro le affezioni delle vie respiratorie poiché sono espettoranti e anticatarrali.
Helichrysum italicum – Elicriso – Buredda: l’olio di elicriso viene utilizzato per sanare lombaggini ed artrosi.
Bellis perennis – Pratolina: buon rimedio contro le infiammazioni della bocca, regolatore dell’intestino e ottimo astringente.
La classificazione delle essenze arboree è stata eseguita dal dottor Alessandro Ruggero e le proprietà officinali suggerite dalla dottoressa Lucia Cascioni.