All’interno della camera che si apre a sinistra del corridoio, vive una colonia di piccoli pipistrelli che arrivano al nuraghe a metà Aprile, partoriscono a Giugno e migrano ad Ottobre.
Il Rinolophus hipposideros o ferro di cavallo minore, è una tra le specie di Chirotteri più piccole al mondo, la sua lunghezza arriva a 6 cm, e l’apertura delle ali è di 22 cm, pesa tra i 5 e i 9 grammi, il pelo è chiaro, bianco grigiastro, più scuro nella parte superiore del corpo, che non in quella inferiore (è vietato l’uso di flash e vi si accede in silenzio a piccoli gruppi).
I chirotteri sono suddivisi in due sottordini: i Megachirotteri, assenti nella fauna sarda, e i Microchirotteri.
I chirotteri europei appartengono al sottordine dei Microchirotteri e comprendono 45 specie appartenenti a 4 famiglie: i Rinolofidi, i Vespertilionidi, i Miniotteridi e i Molossidi.
I Rinolofidi sono caratterizzati dalla presenza di un’escrescenza nasale, chiamata foglia nasale, a forma di ferro di cavallo da cui deriva il nome “ferro di cavallo“per identificare la famiglia; le orecchie sono appuntite e prive del trago. I Rinolofidi sono riuniti nell’unico genere Rinolophus (Puddu F., Viarengo M., 1993).
La vita dei chirotteri è regolata da un ciclo annuale durante il quale rimangono attivi per 8-9 mesi dalla primavera all’autunno e in letargo per i restanti 3-4 mesi invernali. Questo ciclo annuale comporta dei movimenti migratori dalle località del letargo a quelle di riproduzione ed è per questo motivo che durante l’inverno non vi sono pipistrelli al nuraghe Majori. All’inizio dell’inverno si ritirano in rifugi particolari dove trascorrono un lungo periodo di letargo durante il quale sono inattivi (Mucedda M., Pidinchedda E., 2010).
I rifugi idonei per il letargo sono di preferenza posti in collina ed in montagna, con delle variazioni da specie a specie. I chirotteri sprecano molta energia per cacciare e per volare, perciò durante il giorno cadono in una sorta di letargo durante il quale la temperatura corporea si abbassa e loro possono recuperare energia (Puddu F., Viarengo M., 1993).
Il letargo è fondamentale nei giorni di cattivo tempo, quando non possono cacciare, e in questo modo non muoiono di fame. I chirotteri scelgono per l’inverno un rifugio sicuro e non troppo caldo per evitare il disseccamento del patagio. Il letargo è determinato dall’abbassamento della temperatura ambientale al di sotto di 10°. La maggior parte dei chirotteri ama ibernare in gruppi numerosi per mantenere la temperatura corporea costante ed evitare gli effetti negativi delle correnti d’aria presenti nei luoghi d’ibernazione. Le località frequentate d’inverno non sono le stesse della primavera e dell’estate, anche se i pipistrelli si spostano solo di pochi kilometri. Con l’arrivo della primavera i pipistrelli si risvegliano, ridiventano attivi e abbandonano i rifugi invernali, dirigendosi verso altri rifugi, con movimenti migratori che interessano centinaia di pipistrelli. Con l’arrivo dell’estate le femmine si riuniscono in rifugi più caldi e protetti, formando delle colonie di riproduzione, le “nursery”. La camera del nuraghe Majori è una nursery.
Le colonie possono essere formate da una sola specie di pipistrello o da un’aggregazione di diverse specie che convive senza problemi, ma non è il nostro caso.
A partire dal mese di Maggio i pipistrelli partoriscono e in genere danno alla luce solo uno o due cuccioli.; il neonato nasce con i piedi rivolti in avanti e nei Vespertilionidi viene trattenuto nell’uropatagio materno; nei Rinolofidi invece il piccolo si attacca subito ai capezzoli, che la madre ha nella zona pubica.
Dopo il parto la femmina rompe il cordone ombelicale e divora gli annessi embrionali.
I neonati vengono alla luce nudi e cechi, con le unghie del pollice e degli arti posteriori ben sviluppate per potersi aggrappare al mantello della madre; questa li avvolge nel patagio per riscaldarli in quanto non sono ancora omeotermi.
Alla nascita il peso varia dal 15 al 30% di quello di un adulto, dopo 7-10 giorni aprono gli occhi e a 1,5-2 mesi sono in grado di volare e di seguire la madre, con la quale restano in comunicazione sonora. Se il giovane si perde emette particolari grida che inducono la genitrice a cercarlo; ogni pipistrello emette un suono leggermente diverso che la madre riconosce.
Durante la notte le madri fanno uno o più rientri per allattarli. La maturità viene raggiunta intorno a 2-3 anni di età (Puddu F., Viarengo M., 1993).
L’accoppiamento avviene durante l’autunno e in alcuni casi anche d’inverno.